
Venerdì 6 ottobre
ore 17.00
Presentazione del volume
Il Barocco a Genova «un misto di più maniere» di Gelsomina Spione
edito da Officina Libraria
Interverranno
Alessandra Guerrini | Direttore dei Musei Nazionali di Genova
Franco Boggero | già Soprintendenza ABAP Genova – provincia di La Spezia
Gianluca Zanelli | Direttore Palazzo Spinola e Galleria Nazionale della Liguria
l’Autrice
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Prenotazione non richiesta
In occasione dell’ultimo fine settimana di apertura della mostra Highlights. Maestri dal ‘500 al ‘700 dai Musei Nazionali di Genova, presso Palazzo Spinola sarà presentato il volume Il Barocco a Genova «un misto di più maniere» di Gelsomina Spione (Università di Torino), edito da Officina Libraria, in cui la studiosa, attraverso un approccio critico innovativo, ha analizzato il contesto genovese focalizzando in particolare l’attenzione sugli esiti espressi da alcuni protagonisti di questa fondamentale stagione figurativa, da Giovanni Benedetto Castiglione, a Gregorio De Ferrari a Bartolomeo Guidobono. Si tratta di artisti di cui la Galleria Nazionale della Liguria ha recentemente acquistato alcune rilevanti testimonianze presentate per la prima volta proprio in occasione dell’esposizione allestita presso il Teatro del Falcone di Palazzo Reale.
“Genova ad avvio del Seicento è teatro di un fiorire di esperienze artistiche «forestiere». Soggiornano in città o vi inviano opere artisti toscani e senesi, vi approdano i pittori lombardi, è presente una colonia di fiamminghi raccolta intorno a Cornelio de Wael, a cui si aggiungono Rubens, di passaggio nella Superba nel 1605 e, negli anni venti, Anton Van Dyck.
Sono queste alcune delle molteplici componenti alla radice della maturazione di una autonoma scuola locale, che già nel Settecento il pittore e scrittore d’arte Carlo Giuseppe Ratti identificò come «un misto di più maniere, perché ha del Veneziano, del Lombardo, del Fiammingo e del Toscano». La chiave di lettura proposta da Ratti e approfondita da Luigi Lanzi nella sua Storia pittorica della Italia, sarà fatta propria e rielaborata nel Novecento da Roberto Longhi, le cui riflessioni e i cui scritti, punto di avvio del volume, sono uno strumento importante per riflettere sull’identità della scuola pittorica del Seicento a Genova.
Il complesso carattere della cultura figurativa della città è analizzato attraverso affondi dedicati ad alcuni protagonisti. Giovanni Benedetto Castiglione, la cui attività si divide tra Genova e Roma, crea un composto tutto personale che mescola agli insegnamenti di Van Dyck, le esperienze del movimento neo-veneziano, le suggestioni di Poussin e Bernini; Gregorio De Ferrari studia e copia Correggio e traduce in chiave decorativa e coloristica il barocco berniniano; Bartolomeo Guidobono, artista eccentrico diviso tra Genova e Torino, esporta i delicati e festosi caratteri della pittura genovese nel contesto figurativo della capitale sabauda allo scadere del Seicento” [quarta di copertina].