Studi e ricerche a Palazzo Spinola | 3 dicembre

martedì 3 dicembre | ore 16:00

Studi e ricerche a Palazzo Spinola

Presentazione del volume “Antoon van Dyck tra Italia ed Europa. Quaderno di studi

a cura di Annamaria Bava, Maria Beatrice Failla, Gelsomina Spione

Introdurrà Gianluca Zanelli | Direttore Palazzo Spinola e Galleria Nazionale della Liguria

Ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Prenotazione fortemente consigliata scrivendo a palazzospinola@cultura.gov.it 

Martedì 3 dicembre, alle 16:00 verrà presentato a Palazzo Spinola il quaderno di studi Antoon Van Dyck tra Italia ed Europa curato da Annamaria Bava, Maria Beatrice Failla e Gelsomina Spione.

Il volume nasce dalle riflessioni condivise davanti alle opere in occasione della giornata di studi Intorno a Van Dyck organizzata dai Musei Reali e dall’Università degli Studi di Torino in margine alla mostra “Van Dyck pittore di corte” allestita nel 2018 nelle Sale Palatine della Galleria Sabauda.

È l’itinerario italiano del pittore fiammingo a costituire ancora un problema aperto. I nuovi ritrovamenti documentari suscitano analisi, smottamenti e precisazioni, determinando anche un ripensamento delle cronologie che inevitabilmente si riversa sulla scansione delle opere. Lo stesso Taccuino italiano, sul quale ancora le ricerche non cessano di interrogarsi, è un puntello imprescindibile ma anche un enigma per gli studi, sia per il montaggio a posteriori dei fogli, sia perché si tratta di una testimonianza non esaustiva delle tappe e delle opere sulle quali si sofferma lo sguardo del pittore, che Roberto Longhi nel 1955 definiva efficacemente come il “più abile «intervistatore» della pittura italiana”. Va inoltre considerata la matassa quasi inestricabile delle relazioni e degli incontri con personaggi e artisti che spesso ritornano più volte a segnare la carriera del pittore.

È evidente che le risposte possono venire solo da un sistematico lavoro di collazione e confronto tra fonti e documenti, non sempre risolutivi e a volte contrastanti, da analizzare in parallelo con i dati offerti dalle opere anche nei loro caratteri materiali e tecnici.

Il caso degli studi su Van Dyck richiede più di altri una riflessione corale tra studiosi di provenienze e formazioni diverse e l’occasione di questo lavoro nasce dalla necessità di aggiornare gli elementi di confronto e di proporre chiavi di lettura differenti.